I Musei contemporanei devono occuparsi soprattutto di concetti e non solo di cose. Tale affermazione risulta veritiera nel caso in cui ci soffermiamo sulla tipologia degli ecomusei di territori medio-piccoli. I concetti fondamentali e costituenti di una qualsiasi realtà ecomuseale sono tre:
1) La Comunità
2) Il Patto Sociale
3) Il Territorio
Tra i concetti oggetto di discussione troviamo la “Comunità”. In tale concetto vengono inclusi sia i cittadini, sia le istituzioni che svolgono un ruolo propulsivo. Tuttavia al fondamentale ruolo delle istituzioni va necessariamente accompagnato il coinvolgimento, il più largo possibile, dei cittadini. Non esiste Museo senza presa di coscienza da parte dell’intera comunità, presa di coscienza che prende avvio da un “Patto Sociale”. Quest’ultimo, non deve essere concepito come una serie di norme che obbligano o proibiscono questa o quella cosa, ma un accordo non scritto e condiviso in via generale dalla collettività, in modo da valorizzare il patrimonio culturale anziché sfruttarlo, cercando se possibile, una razionalizzazione economica derivante dalla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. Altro concetto fondamentale alla creazione del museo è il “Territorio”, da intendere sia in senso fisico, sia come storia della popolazione e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato e continuano ancora ad abitarlo.
Un ecomuseo, a mio avviso, deve prefiggersi lo scopo di rendere fruibile , tutti quei frammenti, a volte anche piccolissimi, rintracciabili nella storia e nella memoria di una data comunità di individui, sconfinando da un passato storico più o meno lontano all’attualità e alla quotidianità, laddove tutto ciò che è cultura tende a plasmare una memoria sempre in divenire. Una memoria dunque sempre in trasformazione, mai statica e sempre dinamica e in continua evoluzione.
I musei devono configurarsi inoltre come istituzioni legate alle domande della collettività, che in questa fase riguardano soprattutto i modi con cui assicurare lo sviluppo economico in settori non tradizionali e in cui conservare un’identità nell’era della globalizzazione. In altre parole una realtà ecomuseale non è solo un fatto formale o un percorso disegnato sulla carta, ma deve corrispondere ad azioni concrete, capaci di cambiare la società e incidere positivamente sul paesaggio e sulla consapevolezza storica, sociale ed economica dei suoi abitanti. Per fare ciò il museo contemporaneo deve necessariamente assumere il ruolo di attore, ma anche di produttore, di cultura. Produrre cultura, nella società di oggi vuol dire produrre eventi che incidano positivamente sul territorio.
Un ecomuseo, a mio avviso, deve prefiggersi lo scopo di rendere fruibile , tutti quei frammenti, a volte anche piccolissimi, rintracciabili nella storia e nella memoria di una data comunità di individui, sconfinando da un passato storico più o meno lontano all’attualità e alla quotidianità, laddove tutto ciò che è cultura tende a plasmare una memoria sempre in divenire. Una memoria dunque sempre in trasformazione, mai statica e sempre dinamica e in continua evoluzione.
I musei devono configurarsi inoltre come istituzioni legate alle domande della collettività, che in questa fase riguardano soprattutto i modi con cui assicurare lo sviluppo economico in settori non tradizionali e in cui conservare un’identità nell’era della globalizzazione. In altre parole una realtà ecomuseale non è solo un fatto formale o un percorso disegnato sulla carta, ma deve corrispondere ad azioni concrete, capaci di cambiare la società e incidere positivamente sul paesaggio e sulla consapevolezza storica, sociale ed economica dei suoi abitanti. Per fare ciò il museo contemporaneo deve necessariamente assumere il ruolo di attore, ma anche di produttore, di cultura. Produrre cultura, nella società di oggi vuol dire produrre eventi che incidano positivamente sul territorio.
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