Il pensiero di Chomsky sulla fabbrica del consenso: le 10 regole per la manipolazione delle masse

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Avram Noam Chomsky filosofo, scienziato sociale e docente emerito di Linguistica presso il  Massachusetts Institute of Technology  di Boston, è anche conosciuto per il suo impegno politico ispirato al socialismo “liberal” della sinistra radicale americana. I manuali prodotti da Chomsky vengono oggi studiati in tutto il mondo in ambito accademico. Secondo Chomsky, grazie alla biologia, alla neurobiologia, alla psicologia e alla sociologia, il sistema di potere ha avuto modo di conoscere meglio l’essere umano in tutte le sue dimensioni più di quanto quest’ultimo conosca se stesso. 

Pietre miliari delle sue speculazioni in ambito sociologico sono: Manufacturing consent: the political economy of the mass media (1988) e “Understanding power: the indispensable Chomsky” (2002). In questi lavori lo scienziato americano evidenzia il ruolo preminente dei mass-media come operatori di propaganda a supporto del sistema dominante. Inoltre egli analizza le tecniche di manipolazione e di controllo utilizzato dal potere politico attraverso la complicità dei Media mainstream. Infatti sono proprio i media mainstream a dettare quella che in gergo si chiama l'Agenda setting, ovvero a definire le priorità dell'informazione di massa, la struttura gerarchica delle notizie e quali informazioni censurare. Le fonti primarie di informazione secondo Chomsky vengono filtrate e gerarchizzate da elites dominanti, ovvero da lobby economico-politiche che di norma controllano l'editoria. Obiettivo di tali lobby economiche e politiche è quello di creare la cosiddetta "fabbrica del consenso".

Successivamente nel saggio dal titolo "Media e Potere" del 2014, Chomsky, elaborando le sue riflessioni dai sui precedenti lavori, estrapola le dieci regole per il controllo sociale e la manipolazione di massa.

Per meglio comprendere le modalità di funzionamento delle regole per la manipolazione di massa, occorre disporre di popoli che accettano passivamente e in maniera acritica qualunque tipo di imposizione, degrado e vessazione.

Ora alcune domande sorgono spontanee:
1) Ma come si fa ad avere società o popoli contemporanei disposti a farsi controllare o a farsi manipolare?

2) Come è possibile che nessuno si accorga di come i media mainstream adottino sottili tecniche di suggestione di massa dettate dalle elites dominanti?

Per rispondere a queste, o ad altre domande simili, è possibile ricorrere alla metafora introdotta dallo stesso Chomsky, ovvero quella della Rana Bollita:

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Le dieci regole per il controllo sociale e la manipolazione delle masse definite da Chomsky sono:

  1. LA DISTRAZIONE
  2. CREARE IL PROBLEMA E OFFRIRE LA SOLUZIONE
  3. LA GRADUALITA'
  4. LA STRATEGIA DEL DIFFERIRE
  5. RIVOLGERSI ALLA GENTE COME A DEI BAMBINI
  6. STIMOLARE L'EMOTIVITA' AL POSTO DELLA LOGICA
  7. STIMOLARE E MANTENERE IL PUBBLICO NELL'IGNORANZA E NELLA MEDIOCRITA'
  8. CREARE UN PUBBLICO COMPIACENTE ALLA MEDIOCRITA'
  9. GENERARE E RAFFORZARE IL SENSO DI AUTO-COLPEVOLEZZA PER SOPPRIMERE LE RIVOLTE
  10. CONOSCERE GLI INDIVIDUI MEGLIO DI QUANTO LORO STESSI SI CONOSCANO

Di seguito ne descriverò per sommi capi il loro funzionamento anche attraverso personali riflessioni.

1. LA DISTRAZIONE

La prima regola del controllo sociale è la distrazione, consistente nel distogliere l'attenzione del pubblico dalle questioni realmente importanti e da decisioni prese da elites dominanti. Per applicare questa regola si utilizza la tecnica dell'inondazione e della somministrazione di informazioni insignificanti, il tutto con il preciso scopo di evitare l'interesse del pubblico verso temi fondamentali come l'economia, la scienza, la psicologia ecc ecc. Occorre dunque inondare il pubblico di informazioni inutili, tenerlo occupato, senza dargli tempo di pensare.

2. CREARE IL PROBLEMA E OFFRIRE LA SOLUZIONE
Questo metodo può essere esemplificato con la seguente sequenza: creare il problema > determinare la reazione del pubblico > offrire la soluzione al problema. In altre parole chi gestisce il potere di manipolare le masse tendenzialmente crea un problema in modo da determinare una certa reazione del pubblico; così facendo si possono accettare i provvedimenti presi dalle elites in quanto giustificati dalla reazione stessa del pubblico. Un esempio può essere creare ad oc una crisi economica per fare accettare come male minore e necessario la diminuzione di diritti sociali, lo smantellamento di servizi pubblici e politiche di austerity; oppure si può creare un contesto di degrado e di violenza, attraverso attentati e sabotaggi, in modo che sia il pubblico stesso a pretendere norme sulla sicurezza anche a discapito delle libertà individuali o collettive.

3. LA GRADUALITA'
Per far accettare al pubblico provvedimenti estremi, di norma basterebbe imporre leggi in maniera graduale e per anni consecutivi. Ad esempio il sistema neoliberista che si è imposto a partire dagli anni '80 ha prodotto gradualmente privatizzazioni, de-statalizzazioni, precarietà, flessibilità, riduzione dei salari e riduzioni dei diritti dei lavoratori. Tutti questi provvedimenti se fossero stati introdotti in una sola volta e tutti insieme, avrebbero generato disordini e proteste di massa ( vedasi i sommovimenti popolari degli anni '60 e le contestazioni studentesche ).

4. LA STRATEGIA DEL DIFFERIRE
Una decisione impopolare può essere accettata se presentata come “dolorosa e necessaria”, guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. Infatti, in teoria, è più facile far accettare al pubblico un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Quindi oggi l'Italia, già con un debito pubblico abbastanza esoso, potrebbe accettare il MES e il Recovery Fund, un altro prestito con alti interessi, per poi ripagarlo in futuro; questo discorso fa leva sulla positività della gente, o per meglio dire sulla tendenza ingenua delle masse " che tutto andrà bene e meglio domani". Così facendo la massa avrà il tempo di abituarsi all'idea o di accettare con rassegnazione il momento in cui si dovranno restituire queste somme attraverso politiche di austerity.

5. RIVOLGERSI ALLA GENTE COME A DEI BAMBINI
I media mainstream utilizzano messaggi e spot pubblicitari  attraverso discorsi e argomenti infantili, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse un bimbo, un innocuo ingenuo da abbindolare. Tale tecnica si applica facendo leva sulla suggestionabilità emotiva del pubblico. Scopo di tale pratica è vincere le resistenze degli adulti eliminando il loro senso critico. In altre parole lanciando messaggi infantili, il pubblico reagirà con messaggi emotivi ed infantili nonché privi di logica. In questo senso possono essere lette, a mio avviso, i messaggi retorici ed ossessivi da parte dello Stato italiano durante l'epidemia da Covid-19 come lo slogan " io resto a casa ", l'ossessivo richiamo al lavaggio delle mani, al distanziamento sociale propinato attraverso meccanismi psico-sociali indotti dalla paura di sanzioni penali o amministrative.

6. STIMOLARE L'EMOTIVITA' AL POSTO DELLA LOGICA
Per meglio comprende questo punto è necessario capire che l'uomo è composto da emotività ma anche di logica. Infatti il nostro cervello riflette tale dualismo attraverso funzioni specifiche svolte dai due lobi: quello sinistro svolge funzioni verbali, analitiche e logico-razionali; quello destro invece è percettivo, intuitivo ed olistico.
Ora per creare un corto circuito dell'analisi logica del pubblico occorre stimolare le emozioni. La parte emotiva infatti, se prevalente, può di fatto obliterare il senso critico dell'individuo. Attraverso la stimolazione emotiva si possono impiantare nell'inconscio dell'individuo idee, paure, ansie, o peggio ancora indurre comportamenti.

7. STIMOLARE E MANTENERE IL PUBBLICO NELL'IGNORANZA E NELLA MEDIOCRITA'
Questa tecnica viene elaborata per il preciso scopo di rendere il pubblico incapace di capire i modi usati dalle elites per il suo controllo e/o comunque per rendere il pubblico subalterno a pochi ceti dominanti. Si può ad esempio bombardare in modo ossessivo il pubblico con informazioni retoriche dando così l’illusione di conoscere un'apparente verità, ma di fatto, ciò serve a mantenere la gente nell’ignoranza. Per fare ciò l'educazione e l'istruzione delle classi sociali inferiori devono necessariamente essere mediocri. Educare alla mediocrità significa aumentare la distanza culturale tra ceti dominanti e ceti subalterni.

8. CREARE UN PUBBLICO COMPIACENTE ALLA MEDIOCRITA'
Attraverso questa tecnica tutto ciò che è futile, volgare e stupido diventa di moda. I media mainstream di fatto riempiono i propri palinsesti di trasmissioni e format vacui e mediocri, infarciti di stupidaggini e sciocchezze. Spesso tali trasmissioni o format televisivi sono proprio quelli più popolari. Ma non solo le tv, anche i social network stimolano il compiacimento alla mediocrità: troppi influencer con tantissimi follower sono ritenuti cool, ovvero fanno tendenza, pur propinando contenuti palesemente mediocri.

9. GENERARE E RAFFORZARE IL SENSO DI AUTO-COLPEVOLEZZA PER SOPPRIMERE LE RIVOLTE
Uno dei problemi più grandi che le elites dominati devono affrontare è quello di bloccare sul nascere eventuali rivolte e ribellioni. Per bloccare o comunque indebolire la propensione alla rivolta occorre far credere al pubblico che lo status di malessere attuale sia dovuto alla sua superficialità e alla sua ignoranza. In altre parole si fa credere all’individuo che è l’unico responsabile delle sue disgrazie introducendo il principio dell'auto-colpevolezza. In questo modo non solo il pubblico non si ribella al sistema, ma anzi si colpevolizza, auto-penalizzandosi e spesso deprimendosi, inibendo, di fatto, qualunque azione di rivolta contro il sistema. Anzi spesso si crea proprio l'effetto contrario: è il pubblico che spesso si rivolta contro se stesso. Un esempio di quest'ultima affermazione è la correlazione tra il contagio da Covid-19 e la morte quasi sicura dei propri cari o degli altri. In questo modo si genera un meccanismo attraverso il quale si genera panico, paura e senso di colpa. Tali status emotivi inducono non solo ad accettare acriticamente qualsiasi provvedimento normativo che restringe  libertà individuali e collettive, ma anche a colpevolizzare altri cittadini in caso non volessero rispettare tali norme.

10. CONOSCERE GLI INDIVIDUI MEGLIO DI QUANTO LORO STESSI SI CONOSCANO
Conoscere approfonditamente tutti gli individui consente al sistema di controllare in maniera capillare e più efficace la massa. Questo controllo consente di esercitare un potere sulla gente che è ben maggiore di quello che la gente esercita su se stessa. Oggi il sistema conosce tutto su di noi dal punto di vista fiscale, genetico, biologico, delle abitudini e dei comportamenti. Questo controllo avviene grazie ai rapidi progressi tecnologici e scientifici degli ultimi decenni generando un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono le elites dominanti. A tal proposito le misure restrittive inerenti al Covid 19, imposte da diversi Governi occidentali, sarebbero, ad esempio, state applicate attraverso l’uso meticoloso dei mezzi di comunicazione di massa disponibili alle élites domianti. Queste elites hanno a propria disposizione le verità e ai cittadini arriverebbero soltanto minime quantità di informazioni manipolate attraverso le Tv, i social network e i giornali.

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